dai Piani di Carmelia a Zervo'
DATI TECNICI DELLA TAPPA
LUNGHEZZA TAPPA (Carnelia-Sanatorio) 10 km
LUNGHEZZA TAPPA (Rifugio “il Biancospino”-Sanatorio) 10 km
TEMPO DI PERCORRENZA: 4/5 ore
DIFFICOLTA': E
SEGNAVIA: rosso-bianco-rosso
ACRONIMO SB
NUMERO CATASTO SENTIERI PNA 100
INTERSEZIONE CON STRADE ASFALTATE
• Strada interna di collegamento tra i Piani di Junco e Monte Fistocchio
• Strada di cresta Montalto – San Luca, al Passo della Cerasara
• Strada Piani di Carmelia, Zervò, Zillastro, all’altezza della Croce Toppa
• Zervò
DESCRIZIONE DELLA TAPPA
L’escursionista che fa tappa ai Piani di Carmelia (fontane, m.1305) deve incamminarsi, in direzione Est, lungo la strada asfaltata che conduce a Zervò e al Piano Zillastro. Quando la strada piega a sinistra, lascia l’asfalto per immettersi nella strada sterrata che risale le pendici di Monte Cannavi. Qui si uniscono il Sentiero Bova-Delianuova (numero 102 del Catasto Sentieri del PNA) e il Sentiero del Brigante che proviene da destra.
L’escursionista che fa tappa al Rifugio “il Biancospino”(m.1270) piega a destra, all’uscita dal rifugio, e segue la stretta strada asfaltata che, dopo 900 metri circa, incrocia la strada che dai Piani di Carmelia conduce a Zervò e al Piano Zillastro. Piega a sinistra e dopo pochi metri, lasciatasi in alto a destra una fontana, piega a destra per immettersi nel sentiero che sale verso Monte Fistocchio, individuato da segnavia orizzontali bianco-rosso e dal numero 133 (Catasto Sentieri PNA) .
A poco più di dieci metri dalla Portella Mastrangelo, incrocia il “Sentiero del Brigante”e piega a sinistra per seguirlo.
L’escursionista che non fa tappa ai Piani di Carmelia prosegue lungo il sentiero fino al punto in cui questo si unisce al Sentiero Bova-Delianuova, proveniente da sinistra.
Dal punto in cui i due sentieri si sovrappongono, si prosegue per un centinaio di metri in leggera salita, prima di abbandonare la strada per Monte Cannavi e il Sentiero Bova-Delianuova, individuato da segnavia rosso-bianco e dal n.102, per immettersi, sulla sinistra, nella strada sterrata che si snoda a mezza costa nel bosco.
Quando la strada sterrata finisce è necessario imboccare, sulla destra, il sentiero, adiacente a un vallone, che sale decisamente per alcune centinaia di metri.
Giunti in sommità si piega a sinistra, s’intercetta e si attraversa una strada sterrata, s’imbocca il sentiero che scende fino alla Portella di Mastrangelo (m.1438), laddove s’incrociano la strada sterrata che dai Piani di Carmelia sale verso la Portella, e la strada di cresta che collega Montalto con San Luca.
A pochi metri dalla Portella, in basso, lungo la strada sterrata, ha inizio il sentiero di mezza costa, in leggera pendenza, che si snoda nel bosco, con andamento destrorso, fino a quando non intercetta una strada sterrata. Si sale lungo la strada sterrata e subito s’intercetta la stretta strada asfaltata che dai Piani di Junco sale verso monte Fistocchio (si consiglia una breve deviazione per guadagnare la vetta di Monte Fistocchio (m.1568) dalla quale si può godere di incantevoli scorci panoramici. Si sale lungo la strada asfaltata e in prossimità dell’incrocio con la strada di cresta si sale sulla sinistra fino in cima).
Si attraversa la strada asfaltata e si prosegue a mezza costa lungo la strada sterrata che presto lascia il passo al sentiero che scende dolcemente fino a immettersi in una seconda strada sterrata.
Si piega a destra e si segue, in salita, la strada sterrata che ben presto s’interrompe per lasciare spazio, sulla sinistra, a uno stretto sentiero di mezza costa che aggira monte Fistocchio e si perde nelle radure adiacenti alla strada asfaltata di cresta.
Si piega a sinistra e si segue l’asfalto per un centinaio di metri, fino al Passo della Cerasara (m.1394).
Da qui, sulla sinistra, ha inizio la strada sterrata che scende a valle fino a intercettare la strada Piani di Carmelia, Zervò, Zillastro nei pressi della Croce Toppa (m. 1200).
Si piega a destra lungo la strada asfaltata per circa 700 metri, prima di immettersi, sulla sinistra, nel sentiero, immerso nel bosco che conduce all’ampia pianura di Panacuma. Si piega a destra e si prosegue lungo la strada sterrata che si snoda ai margini della pianura. Alla biforcazione ancora a destra per immettersi nel sentiero che si sviluppa nel bosco, attraversa due piccoli corsi d’acqua, e sale dolcemente verso la grande pineta dei Piani di Zervò (m.1158). Da qui si prosegue lungo la strada sterrata fino a quando appare l’imponente struttura del Sanatorio.
Il Sanatorio, realizzato per accogliere i malati di tubercolosi, è stato inaugurato il 28 ottobre 1929 ma dopo pochi anni, a causa del clima freddo-umido della zona, poco compatibile con le esigenze dei malati, ha cessato di svolgere la propria funzione ed è stato abbandonato. Con il passare del tempo il Sanatorio, costituito da nove padiglioni, è stato danneggiato dalle intemperie e dagli uomini.
La struttura, restaurata negli anni ’90 dello scorso secolo, ha ospitato, per molti anni, la Comunità Incontro di Don. Gelmini e un ostello.
Oggi è sede della Cooperativa Sociale “Il Segno” di Oppido Mamertina che offre accoglienza agli escursionisti e agli appassionati di montagna.